Il grano
grano cappelli…la storia
La cultivar di Frumento duro (Triticum durum) autunnale Senatore Cappelli è stata ottenuta dal genetista Nazareno Strampelli presso il Centro di Ricerca per la Cerealicoltura di Foggia mediante selezione genealogica dalla popolazione nord-africana Jenah Rhetifah, e rilasciata nel 1915.
Strampelli dedicò questa cultivar al marchese abruzzese Raffaele Cappelli, senatore del Regno d’Italia, che, negli ultimi anni dell’Ottocento, assieme al fratello Antonio, aveva avviato trasformazioni agrarie in Puglia e sostenuto lo Strampelli nella sua attività, mettendogli a disposizione campi sperimentali, laboratori ed altre risorse.
Il grano duro Cappelli è ancora coltivato dopo quasi un secolo, in particolare nel meridione d’Italia (Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna), per la produzione di pasta di qualità superiore e pane e pizza biologici, nicchia questa per la quale si va sviluppando un mercato interessante.
Dagli inizi del secolo scorso fino agli anni ’60 il Senatore Cappelli ha rappresentato la base del miglioramento genetico del frumento duro ed è infatti presente nel patrimonio genetico di quasi tutte le cultivar di grano duro oggi coltivate in Italia e di numerose altre a livello internazionale.
Le modeste densità di semina, la limitata fertilità del terreno ed il basso consumo di fertilizzanti contribuirono per lungo tempo ad alleviare il problema dell’allettamento associato all’elevata statura di questa cultivar. Negli anni successivi (dal 1950 al 1960), il miglioramento genetico fu dunque orientato soprattutto alla riduzione della taglia ed all’aumento della precocità, con attenzione alle caratteristiche qualitative della granella.
L’Italia è autosufficiente in grano duro al 70%, dunque è probabile che almeno metà della pasta che consumiamo rechi tracce del DNA di quel frumento nord-africano che attraversò lo Stretto di Sicilia agli inizi del secolo scorso.
farina senatore cappelli…
La farina di grano duro Senatore Cappelli è molto apprezzata per la preparazione di pane e pasta a cui conferisce un ottimo sapore. A parte le sue caratteristiche organolettiche e il suo bel colore giallo, la farina di grano duro Senatore Cappelli è apprezzata per il suo elevato valore proteico; circa il 16% sul secco.
Il frumento duro Senatore Cappelli originale è stato l’ultimo cultivar ottenuto incrociando altre varietà. Dopo i genetisti preferirono prendere la scorciatoia dell’irraggiamento che, producendo mutazioni genetiche, ha permesso di ottenere varietà prima inesistenti.
Il grano cappelli in agricoltura convenzionale non sarebbe competitivo mentre lo è nel biologico e consente di fare delle ottime paste. La percentuale di proteine presenti nel frumento è da sempre un problema per l’agricoltura biologica in quanto le comuni varietà di grano coltivate senza gli interventi chimici e con il solo uso di fertilizzanti organici, sono poco adatte alla pastificazione.
Il grano Senatore Cappelli è oggi abbastanza diffuso e viene utilizzato per produrre alcuni pani tradizionali fatti con il grano duro, come quello di Matera che gode del riconoscimento Igp (Indicazione geografica tipica).
Oggi come ieri quella della varietà Senatore Cappelli è una storia di successo. Infatti mentre oggi lo apprezziamo per la sua qualità, in passato ha avuto successo tra gli agricoltori italiani perché molto più produttivo dei grani duri utilizzati in precedenza. Le rese passarono dalle 0,9 tonnellate per ettaro del 1920 a 1,2 della fine degli anni ’30.Oggi è considerato “tradizionale” ed e bene che si cerchi di ridiffonderlo.